Parabrezza auto: tutto quello che c’è da sapere


Come è fatto il parabrezza auto

Oggi il parabrezza sfrutta, di solito, tre strati, due di cristallo (il vetro esterno ed interno) e uno in PVB, materiale plastico che aiuta nella funziona strutturale e dissipa le forze in caso di urto. Questa la struttura di base che, comunque, può variare in caso di modelli più sofisticati, spesso per le auto premium, e includere anche sistemi di disappannamento rapido o altri elementi.

  • Il parabrezza deve avere il logo di omologazione? Si, la E indica che il parabrezza è stato realizzato in Europa e il numero che segue indica il Paese nel quale questo è stato omologato, sottoposto quindi ad una serie di test e controlli in tutte le fasi, dalla progettazione alla produzione per finire con i controlli qualità.
  • Se il parabrezza non ha il logo del produttore della mia auto va bene lo stesso?Si, il marchio è facoltativo ed è solo un vezzo estetico. La cosa importante è che chi sostituisce il vetro si affidi a cristalli realizzati con le stesse specifiche (o migliori) di quelli utilizzati in primo equipaggiamento e che questi rispettino le normative internazionali.

A cosa serve il parabrezza auto

Alla nascita delle quattro ruote il parabrezza veniva montato su una guarnizione e incastonato in una struttura di supporto, allo scopo di proteggere il conducente dal vento o, eventualmente, dalle schiere di insetti nelle strade di campagna! Oggi la protezione dal vento è solo un aspetto di questo dispositivo, evolutosi a tal punto da diventare fondamentale nel contribuire alla rigidità strutturale della vettura.

La media è del 30%: significa che la scocca lavora insieme al parabrezza per garantire la rigidità al veicolo. Insomma, il cristallo è un elemento strutturale incluso già a livello di progettazione dell’auto e considerato quando si calcola, tramite simulazioni numeriche, il comportamento in strada della vettura, non solo nell’affrontare gli ostacoli ma anche in curva o, nel fuoristrada, nelle situazioni in cui il telaio è sottoposto a tensione e torsione.

A tutto ciò va aggiunta la funzione di sicurezza: ovviamente il cristallo e il PVB proteggono dai sassi o da altri oggetti “volanti” (un frammento di carcassa di pneumatico ad esempio) ma, in caso di incidente, il parabrezza nell’auto fa da appoggio per l’airbag passeggero, garantendone quindi il corretto funzionamento. In assenza di questo supporto, a causa di un incollaggio errato ad esempio, l’airbag perderebbe la sua efficacia.

Infine la funzione principale, impedire l’espulsione dei passeggeri in caso di incidente: considerando che i numeri dei passeggeri che non indossano le cinture di sicurezza sono ancora troppo alti, tale funzione resta ancora attuale.

Quando posso riparare il parabrezza?

In genere la riparazione del parabrezza rotto è possibile in caso di scheggiature di piccola entità, generalmente al di sotto del diametro di una moneta da due euro. Va tuttavia puntualizzato che si possono riparare solo scheggiature nelle quali il “proiettile” (un sassolino ad esempio) è stato efficacemente fermato dallo strato plastico intermedio. In questo caso bisogna subito procedere alla riparazione per evitare la formazione di crepe a causa di:

  • cambiamenti nella temperatura: il delta di temperatura nel passaggio dal giorno alla notte può influire, così come l’umidità raccoltasi nella scheggiatura che, con il gelo, potrebbe espandere il foro scavando nel cristallo. Pericoloso anche il delta artificiale che creiamo quando andiamo a riscaldare o raffreddare rapidamente l’abitacolo.
  • vibrazioni della vettura: alla lunga, le vibrazione di motore e della vettura in generale, possono contribuire all’espansione della scheggiatura, trasformandola in crepa
  • buche, sconnessioni della strada: un urto violento è spesso il peggior nemico del parabrezza scheggiato. Come anticipato, il cristallo contribuisce alla rigidità strutturale e quindi assorbe anche le sconnessioni e gli urti in caso di buche profonde (sebbene il compito maggiore sia delegato al comparto sospensioni). In caso di scheggiatura, le forze in gioco potrebbero trasformare il “foro” in crepa.

Attenzione ai prodotti utilizzati: le resine devono essere di ottima qualità perché altrimenti potrebbero non riempire completamente la scheggiatura, perdendo quindi l’effetto, o ingiallirsi nel tempo, creando un fastidioso disturbo estetico. Ricordate che anche un vetro lievemente scheggiato può dar vita ad una crepa con il tempo e l’uso della vettura.

Quando non posso riparare il parabrezza scheggiato?

Per legge è vietato effettuare la riparazione del parabrezza rotto se la scheggiatura si trova nella zona A, quella di fronte al conducente. In questo caso l’effetto “distrazione” o eventuali – seppur rari – riflessi della luce hanno portato il legislatore a costringere alla sostituzione. Se la scheggiatura si trova nella zona della serigrafia, quella scura che delimita i bordi del cristallo, risulta spesso difficile riparare dato che qui si trova il collante che fissa il parabrezza e, soprattutto, è in questo settore che si scaricano le forze.

Infine non si può riparare una rottura sul vetro dell’auto quando questa supera le dimensioni sopra indicate o quando si trasforma in crepa. Considerate infatti che il danno è sempre maggiore e più complesso di quanto appaia alla vista.

“Curare” la scheggiatura

Qualora non si potesse intervenire in tempi rapidi sulla scheggiatura, per evitare di trasformarla in crepa non riparabile si possono utilizzare alcuni accorgimenti, dirette conseguenze dei punti sopra citati. Tenete l’auto in box così da mantenere costante la temperatura ed evitare accumulo di umidità e gelo. Può essere utile coprire la scheggiatura con un adesivo.

Usate i finestrini per regolare la temperatura dopo soste prolungate così da ridurre il delta termico iniziale e usate gradualmente il controllo della temperatura del climatizzatore. Evitate le buche e riducete maggiormente la velocità sui dossi. Ricordatevi che, per il parabrezza danneggiato, sono previste multe che possono arrivare a superare il costo della riparazione della scheggiatura.

Sostituzione parabrezza auto

“Un riparatore vale l’altro”, questa la frase a cui potremmo pensare ad un’analisi superficiale in fase di sostituzione del parabrezza auto.

Quando si rimuove il parabrezza auto, infatti, bisogna eliminare la guarnizione esterna e procedere a rimuovere il collante usato in fase di fissaggio. Questo ha una funzione fondamentale perché isola dall’aria e dall’acqua. In fase di raschiatura può capitare di danneggiare la vernice della carrozzeria e, quindi, il trattamento anti-ruggine: nel mio caso era successo proprio questo ma chi mi aveva sostituito il vetro non si era preoccupato di trattare la zona. La stessa cosa può accadere anche nel caso di collante distribuito in maniera non uniforme ovviamente, lasciando un buco dove l’acqua può infiltrarsi e raggiungere punti deboli nella scocca. Con il tempo la ruggine potrebbe quindi farsi strada e creare danni ben più grandi di quelli estetici.

L’operatore deve infatti registrare la prima apertura e ogni utilizzo, così che si possa tracciare subito l’auto sulla quale intervenire in caso di richiami (collante difettoso ad esempio) e sia impossibile utilizzare prodotti chimici scaduti e quindi privi di efficacia. Sembrano operazioni banali ma, se si considera che alcune officine usano campioni scaduti di collanti inviati dai rappresentanti, si tratta di un altro elemento che conferma la professionalità di questo specialista dei cristalli.

Effettuate tutte queste operazioni si può procedere al montaggio solamente dopo la pulizia. Durante il processo produttivo e il trasporto, il cristallo viene a contatti con il silicone, nemico dei collanti. Per questo bisogna stare attenti a pulire bene la superficie, specie dietro alla serigrafia dove si andrà ad estrudere il fissante, in modo da garantire la massima aderenza.

Si passa quindi al montaggio: qui è fondamentale la precisione e, per permettere ad un solo operatore di effettuare l’operazione (specie oggi che i parabrezza diventano sempre più grandi)  un braccio meccanico che solleva l’uomo dal peso del cristallo e lo lascia libero di concentrarsi sul posizionamento. Fatto ciò bisogna dare il tempo ai prodotti chimici di effettuare il loro lavoro: il tempo varia a seconda del collante utilizzato.

La tecnologia del parabrezza auto: sensori e ADAS

In caso di classici sensori pioggia ricordarsi di segnalare la presenza di questa caratteristica in fase di sostituzione. Per le auto più moderne, dotate di sistemi ADAS (assistenza alla guida), va invece effettuata obbligatoriamente la ricalibrazione. Si tratta di un intervento fondamentale che, se non eseguito o eseguito in malo modo, rischia di compromettere l’intero sistema: l’auto non frenerà automaticamente o calcolerà male tempi e spazi di reazione, oppure non riconoscerà i pedoni o ancora non riuscirà a restare automaticamente in carreggiata.

Insomma, la ricalibrazione è importante perché anche uno scostamento millimetrico a livello del parabrezza (che non potrà mai essere installato esattamente nella stessa posizione in cui lo avevano messo i robot in fabbrica), può avere conseguenze importanti al livello della strada, dove accade “l’azione”.Per questo la calibratura si effettua dopo il posizionamento del parabrezza, così da assicurarsi che le telecamere i lidar funzionino correttamente.

Polizza cristalli: considerazioni sull’assicurazione

Un aspetto su cui spesso si soprassiede è quello relativo all’assicurazione. C’è chi è fortunato e chi no…io non lo sono e per questo mi sento di consigliare l’aggiunta di questa garanzia in fase di stipula del contratto. Sebbene io sia il primo a cercare di tagliare sui costi dell’assicurazione in ogni modo, anche eliminando furto-incendio, rinuncia alla rivalsa e atti vandalici, l’esperienza mi ha insegnato a non fare a meno di assistenza stradale e polizza cristalli a castellammare di stabia, che finora è stata coperta dalla Kasco inclusa nel finanziamento della vettura (pratica sempre più diffusa). Nei quattro anni di finanziamento, giusto per farvi un esempio, questa è la seconda volta che mi trovo costretto a sostituire il parabrezza!

Solitamente le compagnie includono nell’assicurazione cristalli il risarcimento totale, sia delle spese di riparazione che dei costi necessari per la sostituzione. In questo caso affidatevi a centri affidabili: ancora una volta la mia esperienza – sebbene ovviamente non universale -può farvi da monito. In caso di scheggiatura o rottura bisogna contattare la propria agenzia e, di solito, sono richieste foto a testimonianza del danno. Fatto questo basta contattarci, fissare un appuntamento e, spesso nel giro di mezza giornata, si potranno rimettere le mani sulla vettura.

In fase di stipula fate attenzione alla franchigia: alcune assicurazioni, infatti, propongono una franchigia che equivale al costo di riparazione della scheggiatura (in genere poco meno di 100EUR) e potrebbero essere previsti dei massimali.

fonte: hdmotori. it

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